BY: Federica Bernardi

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Questa mattina, impegnata nel creare i miei nuovi biglietti da visita, mi sono ritrovata a dover scegliere un’immagine che in qualche modo rappresentasse, almeno in parte, il senso del mio lavoro.

Quasi casualmente, mi sono imbattuta in un disegno di un soffione. Chi da piccolo non ha mai preso in mano questo fiore e, soffiandoci, espresso un desiderio?

Così mi sono ritrovata a chiedermi cosa il soffione simboleggia nel linguaggio dei fiori.

Cercando su Internet, ho scoperto che questo fiore, chiamato anche “dente di leone”, per la forma seghettata e dentellata delle sue foglie, è associato a diversi significati.

Innanzitutto, esso è simbolo, di forza, speranza e fiducia. Addirittura si narra che Teseo mangiò per trenta giorni di fila solo i denti di leone allo scopo di diventare abbastanza forte da affrontare e sconfiggere il Minotauro.

Un altro significato del soffione è rappresentato dall’infanzia e dall’innocenza. Sono soprattutto i bambini, infatti, a soffiare su questo fiore disperdendone i semi. In questo caso, il simbolismo non ha un significato negativo, ad indicare qualcosa che si è perduto per sempre, ma piuttosto una connotazione positiva legata al ricordo di un bel passato e quindi, alla speranza di un futuro altrettanto roseo. Il soffione rappresenta la gioia e la spensieratezza tipica dell’infanzia, che ognuno di noi dovrebbe recuperare e riscoprire nell’età adulta.

Ma la parte che mi è piaciuta di più è decisamente l’ultima.

Il soffione sembra essere legato infatti anche all’idea del distacco e del viaggio. I semi di questo fiore sembrano rappresentare perfettamente le fasi del ciclo della vita che ognuno di noi è destinato a compiere: inizialmente i semi sono legati al pappo, la loro appendice soffice, e sembrano non volersene staccare. Poi, piano piano, si lasciano trasportare dal vento, dapprima timorosi, ma poi sempre più impavidi, pronti a intraprendere un nuovo viaggio, a sperimentare nuove avventure. Superata la paura iniziale, si lasciano andare, curiosi di nuove scoperte, pronti a generare nuova vita.

Ecco che questo fiore è diventato così ai miei occhi una perfetta metafora perfetta della vita: per poter fiorire, bisogna staccarsi dalla propria origine (conservandone le caratteristiche e facendo tesoro di questa eredità), e affrontare il proprio viaggio senza paura, pronti per lottare contro le intemperie e per cogliere ogni opportunità.

 

 

5 commenti

  • Joe

    per me un tarassaco simboleggia invece la precarietà, il sentimento frivolo…

    5 Dicembre 2019 | Reply

  • PATRIZIA SCENA

    E’ DELICATAMENTE POETICO, IL SUO BIGLIETTO DA VISITA!
    SUL MIO BLOG “LA PICCOLA COMPAGNIA DEL LIBRO INCANTATO” HO CONDIVISO L’ARTICOLO “LA VALLE DEI MULINI : TI CUCIRO’ UN ABITO PER VOLARE”, DEDICATO AL LIBRO “LA VALLE DEI MULINI” DI VALERIA DO CAMPO E NOELIA BLANCO. PROTAGONISTI SONO PROPRIO I SOFFIONI! L’ATTO DI SOFFIARE CONTIENE IN SE’ UN ATTO DI FEDE, E’ IL CORAGGIO DI CHI CREDE CHE QUEI SEMI, CUSTODISCANO L’ESSENZA DELLA VITA, SPARGENDOLI SI AFFIDA AL VENTO, LA RINASCITA, LA PRIMAVERA DEL PROPRIO CUORE.

    7 Aprile 2021 | Reply

  • Carlo iorio

    Oggi, 11/5/2021,ho individuato e scelto il fiore che rappresenta meglio le mie sensazioni più profonde, i miei aneliti, anche quelli a me ancora sconosciuti. Che meglio mi rappresenta o, meglio, nel quale io, come di un vestito, più a mio agio mi calo. Al termine di un messaggio ricevuto da Claudio (B. ), al quale avevo poi risposto, unendolo a considerazioni che poco prima stavo facendo su me stesso in merito alla “profondità” necessaria per esser (ritenuto) adeguato ad intraprendere certi percorsi, confrontandomi con esempi, a me noti, di persone che tale profondità mostrano di averla conseguita ( Franco Z. , Claudio M., Franco B.), pensando ai miei pensieri “leggeri”, alle mie intenzioni “volatili”, alla scarsa attitudine (per pigrizia, incostanza.?) a “radicarmi” nella profondità, ad aderire, a permanere, ebbene…ho “visto” il mio avatar, il mio ambasciatore, il “tutto” impalpabile e meraviglioso,(sì, meraviglioso!) in cui mi riconosco e specchio: il dente di leone, la semenza del tarassaco, il soffione che da bambino il nostro soffio disgregava, con l’impossibilità dello sguardo di seguirne poi la dispersione di ogni singolo ~.
    E per curiosità e per conoscerlo meglio sono, POI, andato a cercarne notizie…e, a questo punto,leggendo le Sue interpretazioni, si è aperto uno scrigno di significati, uno scrigno in cui, con avida curiosità, sto ancora rovistando. Grazie.

    11 Maggio 2021 | Reply

  • Carlo

    Oggi, 11/5/2021,ho individuato e scelto il fiore che rappresenta meglio le mie sensazioni più profonde, i miei aneliti, anche quelli a me ancora sconosciuti. Che meglio mi rappresenta o, meglio, nel quale io, come di un vestito, più a mio agio mi calo. Al termine di un messaggio ricevuto da Claudio (B. ), al quale avevo poi risposto, unendolo a considerazioni che poco prima stavo facendo su me stesso in merito alla “profondità” necessaria per esser (ritenuto) adeguato ad intraprendere certi percorsi, confrontandomi con esempi, a me noti, di persone che tale profondità mostrano di averla conseguita ( Franco Z. , Claudio M., Franco B.), pensando ai miei pensieri “leggeri”, alle mie intenzioni “volatili”, alla scarsa attitudine (per pigrizia, incostanza.?) a “radicarmi” nella profondità, ad aderire, a permanere, ebbene…ho “visto” il mio avatar, il mio ambasciatore, il “tutto” impalpabile e meraviglioso,(sì, meraviglioso!) in cui mi riconosco e specchio: il dente di leone, la semenza del tarassaco, il soffione che da bambino il nostro soffio disgregava, con l’impossibilità dello sguardo di seguirne poi la dispersione di ogni singolo ~.
    E per curiosità e per conoscerlo meglio sono, POI, andato a cercarne notizie…e, a questo punto,leggendo le Sue interpretazioni, si è aperto uno scrigno di significati, uno scrigno in cui, con avida curiosità, sto ancora rovistando. Grazie.

    11 Maggio 2021 | Reply

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