BY: Federica Bernardi

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Gli attacchi di panico (detti anche crisi d’ansia) sono episodi di improvvisa ed intensa paura o di una rapida escalation dell’ansia normalmente presente.
I sintomi, somatici e cognitivi, che accompagnano gli attacchi di panico sono in genere palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, vertigini, paura di morire o di impazzire, brividi o vampate di calore.

Il primo attacco di panico è di solito inaspettato: il soggetto si spaventa enormemente e, spesso, ricorre al pronto soccorso, convinto di avere un attacco di cuore in corso o un problema fisico.
Chi ha provato gli attacchi di panico li descrive come un’esperienza terribile, spesso improvvisa ed inaspettata, almeno la prima volta.
La paura di un nuovo attacco diventa immediatamente forte e dominante.

Il singolo episodio, quindi, sfocia facilmente in un vero e proprio disturbo di panico, più per “paura della paura” che altro. La persona si trova rapidamente invischiata in un tremendo circolo vizioso che spesso si porta dietro la cosiddetta “agorafobia“, ovvero l’ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto nel caso di un attacco di panico inaspettato.

 

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Con la paura degli attacchi di panico diventa quindi pressoché impossibile uscire di casa da soli, viaggiare in treno, autobus o guidare l’auto, stare in mezzo alla folla o in coda, e cosi via: la persona diventa schiava dei suoi attacchi di panico, costringendo spesso tutti i familiari ad adattarsi di conseguenza, a non lasciarlo mai solo e ad accompagnarlo ovunque, con l’inevitabile senso di frustrazione che deriva dal fatto di essere dipendente dagli altri, che può condurre ad una depressione secondaria.
Di solito gli attacchi di panico sono più frequenti in periodi stressanti. Alcuni eventi di vita possono infatti fungere da fattori precipitanti: tra gli eventi riferiti più comunemente troviamo il matrimonio o la convivenza, la separazione, la perdita o la malattia di una persona significativa, l’essere vittima di una qualche forma di violenza, problemi finanziari e lavorativi.

Ma cosa si può fare in caso di attacco di panico e quali possono essere i rimedi?
Intanto, la prima cosa da fare è riconoscerlo e convincersi che si tratta di ansia, anche se spesso non è facile! E’ sempre utile provare a respirare profondamente e cercare di rilassare i muscoli. Avere una persona fidata (partner, genitori, amici, …) con la quale potersi confidare e che può starci vicino e supportarci è sempre una risorsa positiva. Inoltre, chiedere l’aiuto di un professionista è necessario in questi casi: l’obiettivo è quello di andare all’origine degli attacchi di ansia, comprendere il perché della loro manifestazione, trovare delle strategie utili per gestirli e lavorare affinché non si ripresentino.

 

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